Impastatrice a braccia tuffanti o a spirale: guida all’acquisto
In commercio esistono molteplici tipologie di impastatrice, che differiscono tra loro per finalità, uso, e modalità di impasto. Ognuna di queste macro categorie contempla, al suo interno, una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere, in base alla capienza, alle dimensioni, alla potenza del motore e agli elementi che compongono il singolo macchinario.
In questo articolo prenderemo in esame due tra le tipologie più importanti, anche a livello industriale.
Esse si trovano però agli antipodi l’una rispetto all’altra: l’impastatrice a braccia tuffanti e l’impastatrice a spirale. Entrambe permettono di avere ottimi risultati con gli impasti per le finalità quali pizza o pane, ma ognuna di loro è pensata per adattarsi al meglio ad un determinato tipo di impasto. Inoltre, le tempistiche per ottenere il risultato desiderato sono alquanto dissimili.
Da questo momento, verranno trattate separatamente le due macro categorie, con una spiegazione generica del loro funzionamento. In seguito, verranno evidenziati i vantaggi e gli svantaggi nell’utilizzo di esse per le vostre necessità.
Impastatrice a braccia tuffanti
Prima di procedere, qualora voleste avere maggiori informazioni in merito, vi invitiamo a dare un’occhiata ad un nostro precedente articolo: Impastatrice a braccia tuffanti: scheda tecnica, funzionalità e dettagli
L’impastatrice a braccia tuffanti prende il nome dalla modalità di impastamento effettuata dai due organi lavoranti della macchina, la spatola e la forcola. Questi riprendono il movimento che viene compiuto durante la lavorazione a mano dell’impasto, ovvero, dal basso verso l’alto.
Questo movimento permette all’impasto di inglobare una maggiore quantità di ossigeno, ottenendo così un prodotto finale dal volume maggiore. Inoltre, questa lavorazione molto lenta, permette di non far riscaldare troppo l’impasto (problema che, come vedremo, invece riguarda la tipologia seguente).
Questa categoria di prodotti è perfetta per impasti idratati (60-85% di acqua) e permette di esaltare i grandi lievitati, in pasticceria, come panettone, colomba e pandoro. Per quanto riguarda la panetteria, invece, è adatta a impasti molli, come quelli delle focacce, ciabatte, ecc.
I vantaggi sono molteplici: l’impasto che risulta dalla lavorazione è omogeneo e non riscaldato, con un’ottima ossigenazione, che ne esalta il gusto e ne migliora la lievitazione. L’impastatrice è adatta a composti sia morbidi che duri e non comprime la pasta, grazie al suo movimento dal basso verso l’alto.
D’altro canto, però, è una macchina che possiede un ingombro elevato ed un costo proporzionale; in ultimo, non è adatta se si ha necessità di impastare in tempi molto brevi.
Per le ragioni sopra riportate, vi proponiamo anche un’altra tipologia, ovvero quella a spirale, che riduce notevolmente i tempi di lavorazione.
Impastatrice a spirale
Questa categoria di macchinario permette di diminuire drasticamente i tempi di impastamento, aumentando però il surriscaldamento del composto. Ciò avviene a causa dell’attrito dovuto al movimento in senso opposto della vasca e della spirale, che determina l’allungamento e lo stiramento della maglia glutinica all’interno del composto.
Solitamente viene usata per impasti salati, molto idratati (contenuto d‘acqua fino all’85%) ma possiede una discreta capacità di lavorare anche impasti duri e resistenti.
Un altro vantaggio che permette di risparmiare tempo è la possibilità di inserimento dei diversi ingredienti a macchina accesa, senza dover quindi interrompere la lavorazione durante le varie fasi.
Nella maggior parte dei casi possiede due velocità; una, minore, per miscelare gli ingredienti e la seconda, per la lavorazione definitiva del composto.
Da una parte abbiamo notevoli vantaggi in termini di tempi di lavorazione e per grandi quantitativi di impasto. Dall’altra, al contrario, vi è un elevato rilascio di calore rispetto all’impasto, che determina la necessità di controllare la temperatura dell’acqua utilizzata.
In aggiunta, questa lavorazione comporta un minore sviluppo del prodotto finito e non è quindi adatta per impasti per grandi lievitati come colomba o panettone.
Questa è una panoramica generale per quanto riguarda le diverse impastatrici, le loro caratteristiche e i loro utilizzi principali.
Ogni situazione, però, richiede uno studio attento e oculato. Entrambe le macchine hanno potenzialità molto elevate ma è necessario scegliere la più performante, per avere un risultato perfetto.
A questo punto entra in gioco Dell’Oro: con il nostro personale preparato e i nostri trascorsi, possiamo aiutarvi in questa scelta, per darvi supporto e aiutarvi a scegliere il prodotto ad hoc per voi.
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